Al Sottosegretario di Stato all’Interno On. Emanuele PRISCO
Al Capo Dipartimento dei Vigli del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Prefetto Laura LEGA
Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Ing. Carlo DALL’OPPIO
Al Direttore Centrale per l’Emergenza, il Socc. Tecnico e l’Ant. Boschivo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Socc. Pubblico e Dif. Civile
Ing. Marco GHIMENTI
Al Direttore Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Socc. Pubblico e Dif. Civile Ing. Stefano MARSELLA
Al Diretto Centrale per le Risorse economiche
Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Socc. Pubblico e Dif. Civile Dott. Fabio ITALIA
All’Ufficio III – Relazioni Sindacali
Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Socc. Pubblico e Dif. Civile Viceprefetto Renata CASTRUCCI
E, p.c. Al Direttore regionale Vigili del Fuoco Emilia Romagna Ing. Michele DE VINCENTIS
Oggetto: Criticità Emergenza Emilia Romagna 2023 Richiesta chiarimenti
La recente emergenza alluvione in Emilia Romagna ha visto fin da subito l’impiego di migliaia di Vigili del Fuoco che, ancora una volta, si sono contraddistinti per professionalità e competenza.
La medesima emergenza ha purtroppo rimarcato ancora una volta le carenze organizzative e gestionali di un Corpo nazionale quale quello dei Vigili del Fuoco che dovrebbe invece essere abituato e preparato ad operare in contesti e/o periodi emergenziali.
Numerose infatti sono le segnalazioni che giungono a questa O.S. CONAPO, da parte di iscritti e simpatizzanti, sulla mancanza di una cabina di regia in grado di programmare gli avvicendamenti del personale impiegato nelle zone colpite tanto che sovente il personale da inviarsi in rimpiazzo di quello impiegato sul teatro dell’emergenza veniva avvisato addirittura poche ore prima della partenza con notevoli ripercussioni negative anche sulla gestione del dispositivo di soccorso nei vari Comandi VV.F. già sofferenti per la cronica carenza di organico (si veda, CONAPO- TE, prot. n. 18/23, Allegato 1); così come ci vengono riferite problematiche circa l’organizzazione del dispositivo di soccorso e la logistica (si veda, CONAPO-FC, prot. n. 07/23, Allegato 2).
L’emergenza in discorso ha visto e vede inoltre il massiccio impiego di macchine movimento terra e di personale specializzato nel loro utilizzo.
A tal proposito, nonostante l’importanza e la peculiarità di tale attività, ci vengono segnalate la pressoché totale assenza di un Funzionario VF presente sul posto durante tutta l’emergenza e dedicato esclusivamente a seguire tutti gli interventi di movimento terra, lasciando spesso i colleghi ad operare senza una supervisione tecnica né di un tecnico del Corpo nazionale né di un tecnico degli Enti locali interessati, oltreché problematiche sulla riparazione dei mezzi stessi operanti nel teatro emergenziale, costretti talvolta a rimanere fermi per lungo tempo nelle officine.
Una assurda situazione, tamponata quando possibile solo grazie allo spirito di abnegazione del personale dei Comandi VV.F. interessati dall’emergenza e di quello lì inviato in missione, che certo non si addice ad un Corpo dello Stato deputato al soccorso.
Da notare pure la decisione di fare rientrare ai propri Comandi VV.F., al termine della seconda fase operativa, personale specializzato di altre regioni per poi, solo dopo pochi giorni, vedere il Centro Operativo Nazionale (CON) richiedere l’invio di nuove risorse del medesimo tipo.
E qui un interrogativo sorge spontaneo: non è che dietro vi fosse un preciso intento di far magari rientrare i moduli previsti dalla circolare EM 01/2020 alle proprie sedi di appartenenza così che ognuno avrebbe provveduto alle riparazioni e manutenzioni delle proprie macchine?
Ma siamo un Corpo nazionale o guardiamo al “portafoglio” di ogni singolo Comando VV.F. e/o di ogni singola Direzione reg.le VV.F.?
Ma ancora, quando già era stata data informativa alle OO.SS. nazionali che al 31 luglio u.s. sarebbe terminato l’impegno in Emilia per il Corpo nazionale, venivano richiesti dal CON a varie Direzioni reg.li VV.F. l’invio di ulteriori Moduli movimento terra medio e pesante.
Nel merito, giungono segnalazioni che, dietro la richiesta di nuovi Moduli movimento terra a pochi giorni dalla smobilitazione, si potesse celare il possibile intento di rimandare ai propri Comandi il personale specializzato e mantenere i mezzi movimento terra sul teatro dell’emergenza anche dopo il termine delle operazioni in Emilia Romagna, magari i mezzi meglio conservati, acquisendo così macchine “a danno” di altre Direzioni reg.li VV.F. e del soccorso nei territori che si vedrebbero privati dei propri importanti mezzi.
Ci auguriamo vivamente che ciò non corrisponda al vero perché sarebbe solo un grido di vergogna!
Qualora, come ci si augura, non corrispondesse al vero, spontaneo viene però da chiedersi se “la mano destra sappia cosa stia facendo la mano sinistra e viceversa”?
Per quanto sopra detto, questa O.S. CONAPO, augurandosi che l’emergenza Emilia Romagna sia presa come occasione per risolvere le criticità del Corpo nazionale, si oppone a qualsiasi decisione non idonea a garantire il soccorso con ogni mezzo, compreso le macchine movimento terra, su tutto il territorio nazionale.
In attesa di gentile riscontro, si porgono distinti saluti