TAVOLO TECNICO PER LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA:
Bozza della circolare di formazione PG e NIA
I saluti del nuovo Direttore Centrale per la Formazione Ing. De Bartolomeo.
Oggi 13 settembre si è svolto il previsto Tavolo tecnico perla programmazione didattica riguardante la bozza di circolare sul sistema di formazione del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in materia di Polizia Giudiziaria e Investigazione Antincendi (NIA).
L’incontro si è aperto con il saluto del nuovo Direttore centrale per la formazione, Ing. Domenico De Bartolomeo, presenti l’Ing. Caciolai, l’Ing. Cuzzocrea, l’Ing. Di Carlo e l’Ing. Bin.
In apertura il Direttore Centrale ha espresso il proprio auspicio di proficuo lavoro all’insegna della migliore collaborazione considerata la fondamentale importanza della formazione per il buon funzionamento del Soccorso – chiarendo nel contempo – che è sua intenzione una gestione improntata sui principi di semplificazione, manualità e pratica professionale.
Il CONAPO ha espresso la propria visione ribadendo che per noi la formazione deve essere: certa e certificata; standardizzata; uniformemente distribuita sul territorio nazionale e adeguata allo stato dell’arte delle singole materie. Abbiamo anche rinnovato l’invito a dotare l’intera attività di formazione del Corpo di un sistema standardizzato di valutazione dell’efficacia formativa, che includa anche il personale discente, la percezione del quale è uno degli elementi fondamentali di autovalutazione del sistema.
In merito all’ordine del giorno, dopo l’esposizione dell’Ing. Cuzzocrea che ha riassunto i principi della bozza di circolare per la formazione NIA, il CONAPO ha espresso il proprio contributo propositivo con alcune osservazioni:
Considerato che il I° livello NIA sostituirà l’attuale corso di Polizia Giudiziaria riteniamo necessario che venga somministrato nella formazione di base per due motivi: il personale formato con il corso base assume la qualifica di agente di polizia giudiziaria e, naturalmente, le relative funzioni ed obblighi; è perciò importante fornirli un’adeguata preparazione sullo specifico argomento che consente tra l’altro al personale di “vedere l’intervento” sotto una prospettiva più ampia e completa.
Abbiamo espresso i dubbi rispetto ad una selezione dei discenti che, nel secondo e terzo livello, prevede fondamentalmente la valutazione delle lauree. Questa modalità appare eccessivamente stringente, sia perché i corsi NIA sono destinati a personale che occupa posti per i quali non è prevista una laurea sia perché si penalizzerebbe eccessivamente il personale più anziano. Riteniamo semmai che si possa attribuire uno specifico punteggio alle lauree attinenti ma che sarebbe comunque opportuno garantire l’accesso attraverso specifiche selezioni, così da privilegiare l’impegno e la competenza reale.
Il CONAPO ha poi chiesto che anche per i corsi di I° e II° livello, se è prevista una fase pratica di formazione deve essere prevista anche la relativa verifica e non solo teorica.
Riguardo all’inserimento nei corsi di I° livello (Polizia Giudiziaria) anche del personale di ruoli diversi da quello operativo abbiamo espresso parere contrario. Non riteniamo utile aprire ad un numero potenzialmente grande di personale la formazione che nulla c’entra con attività di ufficio. Si valutino eventuali aperture ai corsi lì dove si palesino specifiche esigenze, come ad esempio per il personale informatico o per i vice direttori scientifici di prossima assunzione, ma solo sulla base di specifiche esigenze e relativi progetti strutturali.
Il CONAPO si è detto contrario anche alla previsione di somministrazione del corso per Coordinatore NIA nel corso di ingresso del personale funzionario (da IA in poi), perché riteniamo che la funzione di coordinamento di un’attività di grande importanza, come è quella NIA, richieda necessariamente una congrua pregressa esperienza e il possesso almeno dei livelli NIA I° e II°.
In ultimo abbiamo ribadito che la priorità alla minore età nella selezione dei discenti non è opportuna perché si rischia di lasciare indietro personale con molti anni di servizio, agevolando colleghi con pochissimi anni di anzianità. Non riteniamo che sia conveniente per l’Amministrazione agevolare semplicemente chi rimarrà per più tempo a lavoro, ma piuttosto bilanciando l’età anagrafica con le competenze professionali in possesso dei candidati; si tratta del già nominato diagramma di produttività, che individua il miglior compromesso fra età e competenze possedute. Il Tavolo si è concluso con l’invito del Direttore a far pervenire per iscritto i contributi portati in riunione.