Le numerose squadre dei Vigili del Fuoco accorse fin dai primi momenti della devastante alluvione che si è abbattuta sull’Emilia Romagna, stanno continuando con la consueta generosità e professionalità a svolgere le delicate operazioni di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite.
A tal proposito, come ampiamente rilevato dalle autorità locali e ripreso dagli organi di stampa, dopo quasi una settimana dall’evento, una nuova emergenza potrebbe aggiungersi a quella del fango e delle frane ovvero quella sanitaria causata dall’acqua putrida che potrebbe veicolare infezioni e dunque rischi concreti per la salute e la sicurezza del personale.
Si susseguono infatti in queste ore appelli da parte degli Amministratori locali rivolti ai loro concittadini affinché adottino misure di profilassi e l’uso di dispositivi di protezione individuali per proteggere la pelle dal contatto con l’acqua e ciò in attesa di ulteriori probabili misure che verranno disposte per prevenire i potenziali pericoli di infezioni alla pelle o gastrointestinali.
Ciò premesso, il CONAPO chiede di sapere se la problematica in questione è all’attenzione di codesta Amministrazione, se sono già state intraprese misure idonee e in ogni caso chiede che il personale sia adeguatamente informato sui rischi e sulla profilassi da eseguire e rifornito dei presidi necessari per la tutela della salute e della sicurezza.
Si chiede inoltre ai sensi del punto 3.6 dell’allegato A alla circolare della Direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo n. EM-01/2020 prot. n. 6098 del 28/02/2020 e se non già disposto, l’invio sui luoghi interessati dall’emergenza dei medici di ruolo del CNVVF per i compiti di raccordo con le autorità sanitarie.