Al Ministro dell’Interno Prefetto Matteo Piantedosi
Al Sottosegretario all’Interno On. Emanuele Prisco
Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Prefetto Laura Lega
Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Ing. Guido Parisi
All’Ufficio III Relazioni Sindacali
Dipartimento Vigili del Fuoco, Socc. Pubb. e Dif. Civile Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Viceprefetto Renata Castrucci
Oggetto: Bozza di modifiche al D.P.C.M. 78/2019 per ridefinire gli assetti del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile – Osservazioni CONAPO.
La presente in riferimento alla riunione tenutasi il 21 Aprile scorso al Viminale, riguardante la riorganizzazione del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile tramite le modifiche al D.P.C.M. 78/2019.
Durante la riunione è stata consegnata alle Organizzazioni Sindacali una bozza cartacea del progetto di modifiche Dipartimentali, sulla quale forniamo i seguenti contributi e osservazioni:
UFFICIO PER L’AMMINISTRAZIONE GENERALE QUALE DIRETTA COLLABORAZIONE DEL CAPO DIPARTIMENTO
Tale riorganizzazione lascia molte perplessità in merito all’effettivo buon funzionamento e utilità di un ufficio con a capo un prefetto in staff del Capo Dipartimento (prefetto), in quanto pare istituire un “filtro” e una “burocratizzazione” tra il capo dipartimento e gli uffici e funzioni di staff.
Inoltre un prefetto in posizione di diretta collaborazione del capo dipartimento, potrebbe, nei fatti, essere scambiato come “il sostituto del capo dipartimento”, mentre le norme vigenti (evidentemente anche finalizzate a mantenere buoni e funzionali “equilibri dipartimentali”), prevedono che il Capo del Corpo sia Vice Capo Dipartimento “Vicario” e che il Direttore Centrale per la Difesa civile e le Politiche di protezione civile sia Vice Capo Dipartimento”.
Inoltre nella declaratoria vi sono le seguenti funzioni: “relazioni internazionali nei settori di interesse del Dipartimento e indirizzo delle iniziative a livello territoriale” e “iniziative per accedere ai fondi e ai programmi finanziati dall’Unione europea e internazionali” che appaiono non ben definite e in parziale contraddizione con le funzioni attualmente affidate all’ ufficio del Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ovvero “indirizzo e coordinamento delle attività operative e tecniche svolte dal Corpo in abito internazionale” e “monitoraggio dei progetti di investimento, di innovazione e di sviluppo del Corpo nazionale, anche in ambito internazionale”. Ci auguriamo che ciò non costituisca un tentativo di coordinamento anche delle attività “tecniche” e “di immagine” del Corpo nazionale vigili del fuoco”.
Anche l’ “utilizzo di stemmi, emblemi ed altri segni distintivi del Corpo nazionale e cura delle connesse attività di promozione e sponsorizzazione” inserito in questo ufficio, appare essere invece più di pertinenza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Per tali motivazioni riteniamo preferibile un diverso inquadramento di tali uffici, chiarite le effettive funzioni necessarie, ma non in posizione di diretta collaborazione del Capo Dipartimento e non in conflitto (nemmeno potenziale) con le attribuzioni degli uffici del Capo del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.
DIREZIONE CENTRALE PER L’ATTIVITA’ ISPETTIVA E GLI AFFARI LEGALI
Preso atto che con la classificazione a “datore di lavoro” del Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco risulta incompatibile coordinare anche le attività di natura ispettiva, si concorda con il ripristino di una apposita direzione per l’attività ispettiva (come peraltro avveniva in passato con l’Ufficio Centrale Ispettivo) ma riteniamo fondamentale che tale direzione costituisca anche attività di consulenza, indirizzo ed informazione per tutti i vari uffici, anche periferici, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, non solo per la sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro ma anche per le attività di prevenzione (o della gestione) del contenzioso. Si soggiunge le funzioni ispettiva da ora in poi dovranno essere esercitata in maniera efficace ed efficiente per una corretta gestione, diversamente da come avvenuto sinora che appariva come una funzione ispettiva “di facciata”.
DIREZIONE CENTRALE PER LA SALUTE E IL BENESSERE DEL PERSONALE
Piena condivisione del CONAPO all’istituzione di una nuova Direzione Centrale dedicata alla salute e al benessere del personale che abbia l’obiettivo di tutelare il personale e di semplificargli la vita lavorativa. Il CONAPO auspica che ciò porti anche a una maggiore tutela sotto l’aspetto della salvaguardia della salute e sotto l’aspetto della sicurezza sul lavoro del personale. Questi devono essere due obiettivi irrinunciabili in una amministrazione che vede nel proprio personale operativo un numero ancora troppo elevato di infortuni sul lavoro e purtroppo una sequela di malattie oncologiche e cardiologiche che, a parere del CONAPO, appare troppo elevata rispetto alla normale popolazione e che, sovente, si manifesta dopo il pensionamento.
Pertanto l’istituzione di una apposita Direzione Centrale sarà sicuramente un grosso passo avanti nella direzione della tutela del personale, ma attenzione, una direzione centrale da sola non basta se il tutto non sarà seguito da idonei investimenti in termini di innovazione e cambio di passo e soprattutto se non si decide di investire adeguatamente sulla componente medica, sanitaria e ginnico-sportiva dei vigili del fuoco.
Il CONAPO è convinto che il numero dei medici di ruolo deve essere adeguatamente aumentato e adeguatamente valorizzato, mentre con il decreto legislativo 127 del 2018 (che tanto avevamo contestato) il personale medico ha subito, nei fatti, un trattamento normativo e ordinamentale addirittura peggiorativo rispetto al passato.
Quindi il tutto dovrà essere accompagnato anche da modifiche ordinamentali e retributive degne del personale medico poiché l’andamento dei concorsi in atto per l’assunzione di medici nel corpo nazionale i quali vanno pressoché quasi deserti perchè evidentemente si tratta di posizioni lavorative mortificanti rispetto a quelle che offrono altre amministrazioni pubbliche.
Suggeriamo di cambiare la denominazione in DIREZIONE CENTRALE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO, omettendo la parte relativa al “BENESSERE DEL PERSONALE”, dizione che potrebbe indurre a fraintendimenti e comunque inutile nel titolo il quanto il benessere del personale va in ogni caso e sempre garantito con i fatti.
DIREZIONE CENTRALE PER LA DIFESA CIVILE, IL SOCCORSO PUBBLICO E LE POLITICHE DI PROTEZIONE CIVILE
Non vi è dubbio alcuno che il “soccorso pubblico” è una species delle attività di “pubblica sicurezza”con riflessi sulle Prefetture e sulle Questure (vedasi uffici di soccorso pubblico) e che tale responsabilità è attribuita dal D.Lgs n. 300/1999 al Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, ivi compresi gli atti di indirizzo sul territorio. Sebbene quindi la denominazione “soccorso pubblico” in seno a una Direzione Centrale possa, a prima vista, sembrare coerente con il quadro normativo, va detto che l’art. 24 del D.Lgs 139/2006 (rubricato “Soccorso Pubblico”) attribuisce al Corpo nazionale dei vigili del fuoco la direzione e il coordinamento degli interventi tecnici di soccorso pubblico, con una chiara dipendenza operativa sotto la Direzione Centrale per l’ Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo. Si teme pertanto che inserire in un’altra Direzione Centrale la denominazione “SOCCORSO PUBBLICO” possa creare conflitti, incertezze valutative, incomprensioni e per tale motivo si chiede di espungere la denominazione “SOCCORSO PUBBLICO” da tale direzione, nonché chiarendo che il coordinamento delle attività tecniche di soccorso pubblico e le relative derivazioni, devono rimanere di esclusiva competenza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, attribuite al Capo del Corpo e la relativa Direzione Centrale per l’Emergenza il soccorso tecnico e l’AIB, come non va dimenticato il ruolo di coordinamento sul territorio attribuito alle direzioni regionali e interregionali dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile
LA MANCANZA DI IDONEA DIREZIONE DI SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE INFORMATICHE E DIGITALI, DELLE TELECOMUNICAZIONI E DELLA ROBOTICA, appare evidente nella lettura della bozza. Solo tali tecnologie potranno consentire di affrontare compiutamente le mission del dipartimento e del corpo nazionale nel futuro e meritano una direzione centrale dedicata in cui inserire le sempre crescenti esigenze di sicurezza e protezione informatica (ricordando che la mancata protezione informatica degli apparati di soccorso pubblico espone la nazione a seri rischi sul piano del mantenimento dei livelli di ordine e sicurezza pubblica ed espone anche al rischio di vanificare il traguardo delle risorse del PNRR) e la ormai alle porte “intelligenza artificiale”. Senza contare che anche il solo Corpo Nazionale ha già in se una crescente sete di tecnologia informatica e di telecomunicazioni idonea a migliorare gli interventi di soccorso pubblico e quindi la sicurezza della nazione.
LA COMUNICAZIONE ESTERNA DELLE ATTIVITA’ OPERATIVE DEL CORPO NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO
Appare normale che la comunicazione di emergenza dovrebbe essere collocata negli uffici di staff del Capo del Corpo poiché direttamente collegata all’attività di soccorso. La stessa dovrebbe essere retta da un dirigente VF in quanto funzione operativa sui luoghi d’intervento/calamità.
Concordiamo infine con le necessità di potenziamento degli Uffici Centrali, sia di rango prefettizio che dirigenziale VVF, nei dovuti equilibri istituzionali e quale necessità utile alla sicurezza della Nazione e al funzionamento del Corpo nazionale vigili del fuoco. Ovviamente tutte le modifiche non dovranno rimanere un mero esercizio fine a se stesso o di distribuzione di poltrone dirigenziali, ma bisognerà dargli la giusta dignità ed efficacia tramite un oculata definizione della pianta organica in termini di ruoli e competenze procedendo altresì al necessario potenziamento della pianta organica del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco anche degli Uffici Centrali.
Chiaramente è necessario interloquire con la parte politica per ottenere i finanziamenti necessari a dare le gambe a questa proposta di riorganizzazione. Tra le misure indispensabili è necessario anche varare una legge delega di riordino del personale che sani le storture del D.lgs 127/18.
Inutile guardare avanti a strutture organizzative nuove e necessarie con relative dotazioni strumentali se poi non siamo in grado di dotarci del corretto inquadramento del personale, delle tutele normative, dei benefit e delle prerogative che sono riservati all’analogo personale di altri enti dello Stato perché poi tutto quanto è destinato a rimanere lettera morta.
In questo senso chiediamo modifiche e porgiamo distinti saluti.