Al Ministro dell’Interno Prefetto Matteo PIANTEDOSI
Al Sottosegretario di Stato per l’Interno On. Emanuele PRISCO
Al Capo Dipartimento dei Vigli del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Prefetto Laura LEGA
Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Ing. Guido PARISI
All’Ufficio III – Relazioni Sindacali
Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Socc. Pubblico e Dif. Civile Dott.ssa Renata CASTRUCCI
Oggetto: Organizzazione di volontariato “Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico”. Segnalazione recenti criticità e Richiesta di intervento.
È sicuramente cosa nota a tutti il verificarsi, sempre con maggior frequenza, di “prese di posizione” da parte dell’Organizzazione di volontariato “Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico” (C.N.S.A.S.) rivendicando la titolarità ad essere l’unico o il principale soggetto deputato all’effettuazione o al coordinamento del/la soccorso/ricerca in ambiente impervio.
Prese di posizione talvolta a discapito del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco (C.N.VV.F.) che potrebbero altresì generare confusione a potenziale danno anche del soccorso ai cittadini.
Preme a questa O.S. CONAPO, Sindacato autonomo Vigili del Fuoco, che in passato ha in più occasioni evidenziato le innumerevoli criticità emerse via via con il C.N.S.A.S., sottolineare alcuni recenti casi e sollecitare un tempestivo intervento da parte di codesti Ministero e Dipartimento a tutela dei Vigili del Fuoco e del soccorso pubblico ai cittadini.
In relazione ad un recente (11.11.2022) intervento a San Vito Lo Capo (TP), Falesia di Salinella, per soccorso a persona infortunatasi durante un’arrampicata su una falesia, alla base della quale già era stata portata, da quanto ci risulta dal proprio compagno di uscita, il Presidente del Servizio reg.le Sicilia del C.N.S.A.S. rivolgeva una incomprensibile critica (Nota C.N.S.A.S.- Servizio reg.le Sicilia del 15.11.2022, doc.1) a vari Corpi dello Stato e, in special modo, al nostro Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.
A detta del Presidente del C.N.S.A.S. Siciliano, nell’evento in questione in cui si sarebbe assistito addirittura ad un “improvvido” intervento da parte dei Vigili del Fuoco, non sarebbe stata rispettata la asserita esclusività del C.N.S.A.S. quale referente unico per gli interventi sanitari e per gli interventi, secondo una definizione “artistica”, “a potenziale rischio evolutivo sanitario” in montagna, in ambiente impervio ed in grotta.
Una pretesa probabilmente frutto della capziosa interpretazione del quadro normativo che regolamenta l’attività di Soccorso Pubblico che abitualmente viene avanzata dal C.N.S.A.S., nel… (leggi la nota completa)